martedì 19 maggio 2009

Europa


Le elezioni europee si avvicinano ma rimangono qualcosa di lontano. Non mi sembra che gli italiani - come molti altri europei - sentano l'Europa vicina, o avvertano come particolarmente importante l'elezione di qualche rappresentante a Bruxelles. Questo è senz'altro legato al fatto che gli Stati nazionali continuano a mantenere grande forza e autonomia, in particolare nella politica estera e nella difesa. L'Unione Europa al momento è tale puramente sotto la sfera economica, nonostante fortissime differenze e anomalie tra i paesi membri. Assai più forti sono le differenze culturali e sociali, altro fattore che "allontana" l'Europa dai singoli europei. A chi interessa il presidente dell'Unione Europea? Non esiste alcun paragone con il clamore, l'interesse e l'importanza che accompagna l'elezione del presidente degli Stati Uniti, nonostante l'immensa portata economica, demografica e storica portata avanti dalla comunità degli Stati europei.
E' tuttavia interessante fare un breve confronto di certe peculiarità statali, specialmente in ambito demografico o storico/culturale (come i "motti" nazionali, che l'Italia prudentemente non ha). Il motto francese e' il celebre "liberté, egalité, fraternité", ricopiato praticamente al contrario dalla Germania, che professa "unità, giustizia e libertà". Il motto greco è "libertà o morte", mentre il più passivo motto svedese è "per la Svezia, nel tempo". Il Belgio ha adottato il celebre adagio "l'unione fa la forza", mentre più interessante il motto olandese, "io manterrò", e ancora di più quello lussemburghese, "vogliamo rimanere ciò che siamo".
Il motto lussemburghese sembra tuttavia un difficile proposito, e qui passiamo all'analisi demografica. Non stupisce che i paesi europei con la più forte componente di immigrazione abbiano il più alto tasso di fertilità: in testa la Francia (1,94 figli per famiglia), Regno Unito (1,78), Svezia (1,77), Olanda (1,71) e appunto Lussemburgo (1,70). Ad eccezione dell'Irlanda, stato più giovane dell'Europa (25% della popolazione sotto i 18 anni), gli altri principali paesi (Italia, Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Grecia) hanno un tasso di fertilità appiattito a 1,3 figli per famiglia, ed una percentuale di minorenni tra 16% e 19%.
A parte i dati di reddito pro capite, il modo più immediato per valutare il progresso di un paese membro e' osservare quante famiglie hanno accesso a internet: 83% in Olanda, 79% in Svezia, 72% nel Regno Unito, 71% in Germania, 69% in Lussemburgo, 60% Austria, 49% in Francia, 45% in Spagna, 43% in Italia, 40% Portogallo, 25% Grecia. Tutti questi dati provengono dal sito web del parlamento europeo.
L'Europa rimane un insieme estremamente eterogeneo di popoli, culture, classi sociali, ancora prima che di lingue e tradizioni, e questa è per molti versi una ricchezza da salvaguardare. Sarebbe preoccupante un'idea di "europeizzazione" dei vari popoli pianificata a tavolino da alcuni rappresentanti a Bruxelles, che voglia definire un "modello" di individuo europeo da realizzarsi col tempo sotto pressioni e indirizzi legislativi.

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