venerdì 19 luglio 2013

Maria Valtorta


Vorrei parlare di una persona eccezionale, non solo per la sua grande devozione religiosa, ma per un’opera straordinaria che continua a ispirare i credenti e a lasciare di stucco i non credenti: è Maria Valtorta. Su di lei trovate molto materiale in rete, ma a grandi linee la sua storia è questa: in seguito ad un’aggressione quand’era ancora giovane, rimase paralizzata dalla vita in giù e costretta a letto per 27 anni fino alla sua morte. In una condizione simile a quella di Anna Caterina Emmerich, per chi le crede, la Valtorta fu una mistica che aveva quotidiane conversazioni con le Persone della Trinità, la Madonna e il suo Angelo custode. Tra coloro che hanno confermato la validità delle sue affermazioni troviamo Padre Pio, ora un santo della Chiesa, e i veggenti di Medjugorie, che hanno riportato in due occasioni l’approvazione della Madonna agli scritti valtortiani.
Negli anni della sua infermità, Maria Valtorta ha scritto decine di migliaia di pagine sotto ispirazione, raccolte successivamente in molte opere. La principale è “L’Evangelo come mi è stato rivelato”, un’opera monumentale che descrive la vita di Gesù e di Maria praticamente giorno per giorno. Il carattere soprannaturale dell’opera è travolgente: un’intelligenza che non può essere terrena, una prospettiva che è interamente divina, un mosaico completo di situazioni, esempi, spiegazioni, parabole di cui non si trova l’eguale in altra opera scritta da mani d’uomo. Appare come un vangelo dettato per l’uomo contemporaneo: un uomo a cui la fede non basta più, ma che ha bisogno di sapere tutto, di molte parole, di pensieri, argomentazioni, potendo poter così soddisfare il desiderio di decidere con la propria testa dopo aver vagliato e scrutinato. Se qualcuno sta veramente cercando, in questo libro troverà anche troppo.
Altri scritti ispirati raccontano la vita dei primi martiri cristiani. Anche in questo caso la vividezza dei dettagli, le situazioni, le descrizioni sono davvero sconvolgenti. Il suo lavoro ha suscitato l’interesse di religiosi, storici e studiosi che hanno dovuto costatarne l’accuratezza storica e l’assoluta coerenza con la dottrina della Chiesa.
La lettura delle sue opere non è consigliata, è vivamente raccomandata. Molti dei suoi scritti si possono trovare online, altrimenti si possono richiedere al Centro Editoriale Valtortiano (www.mariavaltorta.com). Un sito consigliato in lingua inglese è valtorta.org.
Grazie Maria per questi regali spirituali così immeritati dagli uomini.

lunedì 15 luglio 2013

Esodo, capo XX


E il Signore pronunziò tutte queste parole:
Io sono il Signore Dio tuo, che ti trassi dalla terra di Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avrai altri dii dinanzi a me. Tu non ti farai scoltura, nè rappresentazione alcuna di quel che è lassù in cielo, o quaggiù in terra, o nelle acque sotterra. E non adorerai tali cose, nè ad esse presterai culto: Io sono il Signore Dio tuo forte, geloso, che fo vendetta dell’iniquità de’ padri sopra i figliuoli, fino alla terza e quarta generazione di coloro, che mi odiano: E fo misericordia per migliaia (di generazioni) a coloro che mi amano, e osservano i miei comandamenti.
Non prendere in vano il nome del Signore Dio tuo: perocchè il Signore non terrà per innocente colui, che prenderà invano il nome del Signore Dio suo.
Ricordati di santificare il giorno di sabato. Per sei giorni lavorerai, e farai tutte le tue faccende. Il settimo giorno è il sabato del Signore Dio tuo: in questo non farai lavoro di sorta tu, e il tuo fogliuolo, e la tua figliuola, il tuo sevo, e la tua serva, il tuo giumento, e il forestiero, che sta dentro le tue porte. Imperocchè in sei giorni fece il Signore il cielo e la terra, e il mare, e quanto in essi si contiene, e riposò il settimo giorno: per questo il Signore benedisse il giorno di sabato, e lo santificò.
Onora il padre tuo, e la madre tua, affinchè tu abbi lunga vita sopra la terra, la quale ti sarà data dal Signore Dio tuo.
Non ammazzare.
Non fornicare.
Non rubare.
Non dire il falso testimonio contro il tuo prossimo.
Non desiderare la casa del tuo prossimo, non desiderare la sua moglie, non lo schiavo, non la schiava, non il bue, non l’asino, nè veruna delle cose, che a lui appartengono.
E tutto il popolo sentiva le voci, e i folgori, e il suono della tromba, e il monte, che fumava: e atterriti e abbattuti dalla paura, si stettero in lontananza, dicendo a Mosè:
Parla tu a noi, e ascolteremo: non ci parli il Signore, affinchè per disgrazia noi non muojamo.
E Mosè disse al popolo:
Non temete: imperocchè Dio è venuto per far saggio di voi, e affinchè sia in voi il suo timore, e non pecchiate.
E il popolo si stette in lontananza: e Mosè si appressò alla caligne, in cui era Iddio.
Bibbia Martini, A.D. 1775 Imprimatur

domenica 14 luglio 2013

Attesa nel buio

Ogni generazione nasce libera da ogni consapevolezza, ed è nutrita dalle generazioni precedenti. Ogni bambino è allevato, istruito, educato dalla famiglia a conoscere il mondo presente. Ma come in un telefono senza fili, la storia del mondo, la sapienza, il tesoro di conoscenza e di affetti che la tradizione ci ha consegnato è ora ingarbugliato, mescolato a tanti elementi contrari, in una giungla moderna e senz’alberi che lascia trapelare appena la luce del sole.
In questa confusione assordante di messaggi contrastanti, di opinioni, di voci che si levano dappertutto e dicono tutto e il contrario di tutto, dove si trova la Verità? Dove si trova la saggezza?
E come non vedere la sete di spiritualità che pervade tutto il mondo? Le nuove generazioni cercano risposte, aspettano un messaggio chiaro, una garanzia di verità, una briciola di autenticità in un mondo che è altrimenti pieno di nulla. Come pecore senza pastore, aspettano che qualcuno le raccolga, le porti ad un riposo sicuro.
Ma se di pastori ce ne sono pochi, almeno il cielo è sereno per chi sa orientarsi con le stelle. Infatti quelle ci sono, ci sono sempre. E anche la Verità, la sapienza, non hanno mai abbandonato il mondo, ma trovano chi le cerca.
Infatti nessuno verrà mai a portarci il messaggio che aspettiamo con ansia per dare una svolta alla nostra vita. La nostra attesa è inutile. E perché? Perché tutto è già stato detto. Tutto è già stato scritto.
Non invano, ma con poco profitto ci agitiamo a filtrare piccole perle di saggezza che affiorano naturalmente nel mondo. Come un assetato che, cieco alla sorgente che sgorga davanti a lui, si volta a tentoni e cerca acqua in altre direzioni, o spera in un poco di pioggia. Come una zanzara, che nell’affannosa ricerca di nutrimento può finire facilmente bruciata dalla fiamma.
La sapienza è già stata svelata, per chi la cerca con cuore sincero. La via della salvezza, la spiegazione del tutto, la capacità di distinguere cosa conta da cosa è inutile: possiamo accedere a questi tesori in qualsiasi momento, e gratis. Pensiamo che l’uomo d’oggi sia diverso da quello di millenni fa? Che le sfide di oggi, declinate in modi di vita diversi, siano forse più terribili o assai distanti da quelle che i nostri antenati hanno sempre incontrato? Abbiamo accesso al pensiero di tanti grandi che ci hanno preceduti, e ancora di più noi cristiani siamo istruiti da Dio stesso nella triplice forma della Giustizia, della Misericordia e dell’Amore. Come non trovare dentro di noi quella spensierata giovinezza di spirito che nasce da fondamenta di roccia, sicure, serene? Perché rotolare nel fango di una spietata quotidianità senza amore, quando ci sono date le chiavi della reggia celeste? Povere anime di coloro che attendono, senza sapere cosa stanno attendendo, senza avere la forza di alzarsi dal buio nascondiglio in cui si sono perdute, e nemmeno sanno di esserlo.