giovedì 17 febbraio 2011

Gli occhi dello spirito

Come spiegare questa magia, questo gioco dell’universo: i nostri desideri che si avverano… Più che di desideri, si tratta di ciò in cui speriamo, delle cose su cui ci fermiamo a pensare, e verso cui ci orientiamo – quasi al punto in cui il presente sembra risucchiarci verso di esse. Sono come preghiere che per qualche strano miracolo l’universo coglie intorno a noi, e lentamente tutto predispone in mille piccoli passi affinché esse si realizzino. Sembra quasi che il nostro pensiero non sia così intangibile, così irreale come a volte crediamo; il nostro pensiero in qualche modo emana da noi e ricopre la realtà, non si limita a sfiorarla, ma la influenza, la amplifica e la completa. Pensieri, desideri, preghiere… l’attività del nostro spirito, del nostro essere, la luce o l’ombra che esce da noi. E ciò accade solo se ci disponiamo con serena spensieratezza, se ci abbandoniamo all'Essere con la fiducia degli infanti.
Siamo davvero ingenui, perduti nel nostro vivere sensibile. Crediamo in ciò che vediamo, ritenendolo oggettivo, validato sul piano sensoriale ed empirico, e quindi uguale per tutti e vero. Ma noi non vediamo solo cose, oggetti singoli, catalogati e indipendenti; vediamo situazioni, scenari, possibilità, interazione tra le cose. Vediamo il futuro delle cose, il loro poter e dover essere. Ciò che noi crediamo di vedere coi nostri occhi, vediamo in realtà con lo spirito, e lo spirito interviene già su queste cose prima ancora che lo facciano le nostre mani. Per questo se i nostri occhi sono nella luce, tutto il nostro essere è nella luce, e con esso illuminiamo anche ciò che sta attorno a noi: perché la realtà e l’uso che noi facciamo di essa, sono unicamente espressione del nostro spirito.