sabato 31 maggio 2014

Cambiamenti

In questi ultimi giorni, per me particolarmente importanti, penso spesso a cosa sia il cambiamento. Tutto sembra cambiare mentre passano gli anni, la vita di ogni persona si arricchisce di eventi e di esperienza. Una cosa tuttavia sembra cambiare poco o per nulla, ed è lo spirito degli uomini. La nostra anima.
Noi non cambiamo il nostro cuore, non edifichiamo la nostra anima. Al punto che è quasi comune certezza che nessuno possa cambiare; e quando invece ci accorgiamo di una persona che ha maturato un sostanziale cambiamento interiore, pensiamo che ciò sia una rara eccezione, probabilmente frutto di qualche evento imprevisto e sconvolgente che deve avere stravolto la psiche di quell’individuo.
Facciamo molti sforzi per cambiare esternamente - grazie a prodotti estetici che ci rendano più attraenti, facendo diete e sport per migliorare il corpo. Questo perché apparire brutti al giorno d’oggi è cosa grave, e siamo molto incoraggiati a cambiare.
Facciamo sforzi ancora maggiori per non cambiare esteriormente: il terrore dell’invecchiamento ci fa ricorrere ai mezzi più estremi, e anche alla chirurgia estetica, pur di essere sempre giovani e freschi. Essere vecchi è cosa altrettanto grave che essere brutti. Ciò che conta è apparire belli, di una bellezza umana e materiale. Avere uno spirito bello, cosa intangibile, non è poi così importante. E tuttavia, nonostante gli affanni e le misure drastiche, non c’è modo di resistere all’età, e il tempo cambia il nostro corpo.
Dovremo dunque lasciare che i cambiamenti esteriori, poiché passivi e dovuti all’età, superino quelli interiori, attivi, che procedono dalla volontà? Noi infatti non cambiamo perché non abbiamo la volontà di cambiare. Ma dobbiamo cambiare internamente se vogliamo tenere l’anima eternamente giovane, fresca, bella, pulita. L’anima che dura anche quando il corpo scompare.
L’anima è come l’acqua in un lago, che se non si muove diviene stagno e fango. Ha bisogno di rinnovamente continuo, di movimento e di tensione verso il mare che è Dio. È necessario quindi tenere presente il punto d’arrivo, per tenere l’anima in movimento e indirizzarne il corso.