venerdì 10 aprile 2009

Volontà

Come è semplice l'anima delle cose. Se ci soffermiamo con lo sguardo abbastanza, cercando di carpirne il senso nascosto, ci avviciniamo alle profondità di un pozzo di misteri, di piccole luci scintillanti, di segreti giocosamente sussurrati.
Cose grandi e piccole, vive e inanimate, calde e fredde. Alcune esistenti in natura, altre plasmate dall'uomo, tutte ormai gettate nella stessa arena, pedine nella scacchiera del mondo. E si muovono, si spostano, si avvicinano; ciascuna di per sè, ciascuna insieme a tutte le altre. Tutte unite nel gioco di attrazioni e repulsioni, di forze simili e contrarie, che tutto spinge verso nuovi e maggiori equilibri. L'equilibrio è una delle leggi più grandi dell'universo, tutto tende incessantemente verso di esso. Ma rimane una scintilla originaria, un impulso esterno, slegato, intangibile, da cui ciascun movimento procede; è la Volontà.
L'uomo stesso ne è esempio: ci è dato l'intelletto di discernere, ponderare e scegliere; e in base alla nostra volontà diamo una direzione al moto delle cose e degli eventi. Imprimiamo una spinta che orienta verso un nuovo equilibrio, diverso dal primo, i cui esiti spesso ci sfuggono, e ne diventiamo consapevoli solo ad equilibrio raggiunto.
Ci sono cose che non si possono descrivere, che non si possono comprendere; ma solo intuire, vedere come di riflesso, come luce troppo forte che filtra da dietro un velo. La ricerca, l'avvicinarsi, superare il velo: questa è la Tradizione, in cui il tempo si scioglie, e nel presente convivono passato e futuro perché tasselli dello stesso arazzo.

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