sabato 28 marzo 2009

Sicurezza e Ordine

Un’altra contraddizione squisitamente italiana si può registrare sul piano della sicurezza. Che strana parola, “sicurezza”: rappresenta il desiderio di riparo, di essere protetti dalle violenze che arrivano dall’esterno. E’ un concetto più ristretto, e non a caso più rassicurante, di “ordine”, che invece sembra ricomprendere oltre alla sicurezza anche l’idea di disciplina, al di fuori di mere occasioni di violenza. L’”ordine” chiama in causa un soggetto, lo Stato, che è incaricato di mantenerlo; nonché un concetto di “fermezza” con cui l’ordine dev’essere necessariamente applicato. “Sicurezza” invece è una parola neutra, senza soggetto motore, è una mera condizione in cui ognuno desidera trovarsi.
In Italia desideriamo sicurezza, senza però desiderare che ci sia qualcuno a garantircela. Desta quasi stupore il concetto di “polizia”, di persone armate che di mestiere cercano i delinquenti. Persone armate col diritto di limitare la libertà degli altri, pagate dallo Stato (e quindi mercenari) per essere mercenari di Stato, di lobby di potere, eccetera. L’antagonismo verso la polizia e verso l’ordine in generale esiste, e non è peraltro patrimonio esclusivo dell’Italia. Si nota chiaramente anche all’estero, ed è una delle striscianti espressioni del libertismo spinto, che, nell’obiettivo di rimuovere ogni barriera alle libertà possibili, intravede un ostacolo anche in chi di mestiere deve limitare le libertà. Questi campioni del pensiero detestano la polizia e fanno il possibile per metterle i bastoni tra le ruote, salvo poi lamentarsi della sua scarsa efficacia quando magari ne hanno veramente bisogno.
Vale (dovrebbe valere) per la polizia lo stesso concetto che dovrebbe valere per i politici. Se i politici sono stati votati per fare delle riforme, le devono fare, nonostante ci siano proteste feroci, movimentazioni sindacali, minacce e tensioni. Il governo legittimamente eletto comanda. Così la polizia non dovrebbe essere in alcun modo frenata – anzi semmai sostenuta – nell’esercizio dei suoi doveri, che sono di importanza vitale per qualsiasi comunità/organizzazione.

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