mercoledì 6 gennaio 2010

Una Tradizione inestinguibile

Vorrei col nuovo anno riparlare di Tradizione, da qualche tempo un po' trascurata in questo blog. Ha senso parlarne proprio perché inizia un nuovo anno, cioè una nuova perla aggiunta alla collana del tempo, e il filo su cui viene installata è appunto la Tradizione.
La Tradizione è la continuità col passato, il rispetto della nostra storia, l'amore per chi ci ha preceduto. Il passato non muore, se lo teniamo in vita con la Tradizione; e così gli infiniti anelli delle generazioni continuano a brillare, assumono un significato nella prospettiva del tempo.
Noi siamo la discendenza d'infinite vite dimenticate, cancellate, di volti indistinti, che tuttavia formano una moltitudine percepibile, quasi scritta nelle nostre cellule, che col pensiero riusciamo faticosamente ad accarezzare. La Tradizione ci spiega cosa siamo, e ci dà tutti gli strumenti di cui abbiamo bisogno per vivere la nostra esistenza individuale pienamente.
Penso similarmente alle generazioni che ci seguiranno, e provo la stessa sensazione di vertigine che si ha stando al margine di uno strapiombo. Il futuro è "giù", è una forza che ci attira verso di lui, come la gravità, mentre il passato è "sopra" di noi, e non può che osservare l'esito delle nostre scelte. Il passato è chiaro, il futuro è indistinguibile. Ma anche il futuro è illuminato dalla Tradizione, perché in esso rientra, nel contesto di un piano superiore per la storia del mondo.
Le ultime generazioni hanno invece desiderato rompere con la Tradizione, quasi come bambini capricciosi che abbandonano la casa del padre, per disperdersi ciascuno per la propria strada. Per non trovare una ragione, un filo, nella storia dell'uomo, ma per annullarsi in un'esistenza lasciata al caso, al di là di bene e male, in cui tutto è lecito e privo di conseguenze. Ho tuttavia l'impressione che il tempo di crisi e il ritorno del pensiero forte (imposto da vari fattori, non ultimo lo scontro di civiltà) stia facendo passare almeno in parte l'ubriacatura che ha stordito l'Occidente, e che non è sostenibile. Tipico dell'essere umano è scordarsi delle cose fondamentali, quando ne ha di superflue, per poi inseguirle di nuovo spaventato quando sta per perderle. E ricercare il conforto dei valori tradizionali, che rimangono eternamente validi, a disposizione di chi li cerca.

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