mercoledì 27 maggio 2009

Supergioia

Noemi deriva dall'ebraico no'am che significa "gioia". Casualità nella scelta del nome o approfondita conoscenza etimologica? Noemi Letizia si legge quindi "gioia + letizia", una specie di gioia al quadrato, una supergioia. Sicuramente chi porta questo nome appare in molte foto radiosamente gioiosa, di una gioia contagiosa che ha colpito stampa, famiglia e presidente del Consiglio, da molti ritenuto parte integrante della stessa famiglia.
La stampa dovrebbe farle un monumento - anzi glielo sta già facendo, in grande stile, con una campagna mediatica che non vede l'eguale nemmeno sotto elezioni politiche - per aver disseminato questi sorrisi giganti in tutta Italia. E' diventata l'oggetto di cui tutti devono per forza parlare, ognuno per le sue ragioni: chi per screditare il premier, chi per difendere il premier, chi perché disgustato dal cabaret della politica - e del costume - italiano. Chi perché la trova carina, chi perché la trova bruttina; chi perché vuole giudicarla una svergognata in carriera, chi perché vuole restare deliziato da eventuali talenti che prima o poi le verranno attribuiti. Non è più una persona, ormai - e chi l'ha mai vista dal vivo? potrebbe anche non esistere - ma è uno specchio in cui tutti si guardano e ci vedono quello che vogliono.
Dispiace solo che l'utilità pubblica di questo specchio sia pari a zero. Dispiace che questa bionda chioma sia un inutile fuoco fatuo sventolato davanti alle facce degli italiani, senza alcun messaggio, senza alcun significato, mero oggetto di confusione, mero strumento autoreferenziale di una stampa perversa.

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